Culla della civiltà nuragica, la Sardegna è la seconda isola più estesa del Mar Mediterraneo
dopo la Sicilia. È una ragione speciale, a cominciare dal suo Statuto,
che la rende autonoma all’interno della Repubblica Italiana. La
Sardegna è depositaria di una storia che la rende un’isola dalle singolari peculiarità etniche e linguistiche.
Il sardo, vera e propria lingua e non un semplice dialetto, appartiene
al gruppo delle lingue indoeuropee ed è presente in due varianti
principali nell’isola: il logudorese, parlato a Nord; e il campidanese, parlato a Sud. Ad Alghero, invece, si parla una variante della lingua catalana: il dialetto algherese.
Tutto, qui, sembra essere diverso dal resto dell’Italia: dal cibo, alle
costruzioni, dalla musica alla lingua. La Sardegna, infatti, pur
essendo stata usata, sin dagli albori della civiltà, come attracco
navale di molte civiltà del Mediterraneo, e ambita per il suo territorio
ricco di boschi, acque e metalli, ha saputo trarre vantaggio
dal suo isolamento e dalla sua posizione strategica per sviluppare un
autonomo patrimonio storico e culturale. Grazie al suo clima e
alla bellezza delle sue spiagge è diventata, negli ultimi decenni, una
meta turistica gettonatissima anche dal jet set internazionale,
soprattutto nei caldi mesi estivi. La Costa Smeralda, l’arcipelago della Maddalena, Cala Volpe e Capriccioli
sono così diventate tra le mete turistiche più rinomante del
Mediterraneo. Da questo boom turistico, la Sardegna ha saputo far
emergere un secondo volto, aperto e moderno, in grado di convivere
serenamente con l’originale e persistente anima tradizionale.
Capoluogo
Cagliari. Sede universitaria e arcivescovile e città dalla storia plurimillenaria,
è il centro amministrativo storico dell'isola fin dai tempi dei romani,
quando divenne capoluogo della provincia, fino al Regno di Sardegna,
che la elesse capitale. Il suo porto è classificato come
"internazionale" per via della sua importanza: svolge funzioni
commerciali, industriali, turistiche e di servizio per passeggeri. La
città ha in comune con Roma, Lisbona e Istanbul il fatto di essere stata
costruita su sette colli, che identificano altrettanti
quartieri cittadini: Castello, Tuvu Mannu, Tuvixeddu, Monte Claro,
Monte Urpinu, Colle di Bonaria, Colle di San Michele. Numerosissimi i
popoli passati o rimasti a Cagliari nel corso della sua storia: Fenici, Romani, Vandali, Bizantini, Pisani, Genovesi, Aragonesi, Catalani, Spagnoli, Piemontesi. Così, accanto alle imponenti testimonianze della dominazione romana, come l’Anfiteatro, la Grotta della Vipera e la Villa di Tigello, Cagliari conserva importanti tesori di altre culture ed epoche, come le due grandi Torri Pisane, erette all’inizio del 1300 a sorvegliare la parte più antica della città; il Castello; l’ottocentesco bastione di Saint Remy,
costruito come passeggiata panoramica sulle vecchie mura spagnole. Oggi
Cagliari si ritaglia uno spazio importante nell'organizzazione di
grandi eventi sportivi, come il Gran Premio di Formula Uno di Motonautica o il Campionato Mondiale femminile di Beach Volley, che si tiene in una delle spiagge più belle della Sardegna, il Poetto, meta estiva di tanti turisti e di tutti i cagliaritani.
Storia
Anche se i primi insediamenti della Sardegna risalgono al
Paleolitico e al Neolitico, è dalla metà del secondo millennio a.C. che
si sviluppa nell’isola la civiltà nuragica. Il suo
nome deriva dalle tipiche torri a forma di tronco di cono costruite con
blocchi di pietra sovrapposti attorno alle quali si raccoglievano i
primi nuclei tribali di questo popolo di guerrieri e navigatori che ebbe
rapporti con Micene, gli Etruschi e i Fenici,
e si stabilì sull’isola tra il IX e l’VIII secolo a. C. Durante la
seconda guerra punica, nel 214 a.C., i Romani conquistarono l’isola,
anche se le aree più interne e impervie riuscirono a mantenere intatta
la propria cultura isolandosi dalle coste e dalle valli. Dopo la caduta
dell’Impero Romano la Sardegna fu terra di conquista dei Vandali e poi dei Bizantini.
A quell’epoca risale l’attività apostolica di papa Gregorio Magno e la
conseguente cristianizzazione dei sardi. Nell’VIII secolo le coste sarde furono colpite dalle scorrerie degli arabi,
contro le quali intervennero anche le flotte genovesi e pisane mosse
dall’intento di estendere la loro influenza commerciale sull’isola. Nel
1324 gli Aragonesi invasero la Sardegna e il Regno di Arborea fu in prima fila nel difendere la propria autonomia. Tuttavia nel 1420 gli Aragonesi riuscirono a unificare definitivamente il territorio e
a immobilizzarlo attraverso un’amministrazione fondata sul mantenimento
dei privilegi e sulla concessione, solo teorica, di diritti
democratici. Con lo scoppio della guerra di successione spagnola l’isola
passò prima in mano austriaca e poi a Vittorio Amedeo II di Savoia che assunse, così, il titolo regio.
In seguito al dilagare delle truppe napoleoniche in Piemonte nel 1799,
l’intera corte sabauda si rifugiò in Sardegna. Nel 1847 venne portata a
termine la “fusione perfetta” con il Piemonte che estese all’isola le
riforme concesse sul continente. Alto il tributo di vite pagato
dall’isola durante la Prima che la Seconda guerra mondiale. Con il 1948 e
l’inizio della democrazia, l’Assemblea Costituente ha approvato la
Statuto Regionale della Sardegna che attribuisce all’isola un’autonomia speciale rispetto alle altre regioni italiane.
Territorio
La curiosa conformazione della Sardegna indusse i Greci a chiamarla Ichnusa,
cioè “orma”. Più dell’80% del suo territorio è montuoso e collinare,
mentre le zone pianeggianti costituiscono il 18% circa del territorio e
si sviluppano soprattutto nel Campidano. Le coste si articolano
nei golfi dell'Asinara a settentrione, di Orosei a oriente, di Cagliari a meridione e di Alghero e Oristano a
occidente. Duemila chilometri di vette rocciose, con piccole insenature
che a nord-est diventano profonde e s'incuneano nelle valli. Litorali
bassi e sabbiosi, talvolta paludosi si trovano nelle zone meridionali e
occidentali: sono gli stagni costieri, zone umide importanti dal punto
di vista ecologico. Molte isole e isolette la circondano e tra queste la
più grande è l'isola di Sant'Antioco, seguita dall’Asinara, dall’isola di San Pietro, la Maddalena e Caprera.
Eventi
In Sardegna si disputano, soprattutto in campo velico, molte
competizioni sportive internazionali. I centri velici e le scuole di
vela, lungo tutta la costa sarda, sono numerosissimi. Porto Cervo è una tra le più importanti mete dello yachting. Altri yacht club si trovano ad Alghero, Bosa, Cagliari, Carloforte, Stintino. Tra i principali avvenimenti nautici, la Maxi Yacht Rolex Cup, che si svolge la prima settimana di settembre; la Veteran Boat rally, considerata una delle più grandi regate di barche d'epoca; la Regata della Vela Latina, che si tiene in agosto a Stintino; e la Sardinia Rolex Cup, in settembre, a Porto Cervo, per gli appassionati l'equivalente mediterranea dell'Admiral's Cup.
Nelle vicinanze delle località di Porto Pollo e Barrabisa, a nord di
Palau, invece si trova il paradiso degli appassionati di windsurf e di
kitesurf, ovvero la cosiddetta Isola dei Gabbiani, circondata dal mare e
unita alla terraferma da un istmo di terreno sabbioso. Da ricordare
anche il Rally d'Italia, che si svolge in maggio anche in Sardegna, e in particolare sulle strade strette e tortuose della Gallura. Il Trofeo Alasport,
invece, è considerato un appuntamento di prestigio mondiale per gli
appassionati di Cross maschile e femminile. A fine marzo, infatti, vi
partecipano ogni anno i campioni più conosciuti della specialità. La
manifestazione è nata nel 1973 ad Alà dei Sardi e da gara di corsa
campestre, negli anni, è divenuto un appuntamento crossistico a livello
internazionale.